Alla ricerca dei tesori dell’Adriatico… con tanta pazienza!
Tra le figure più romantiche e coraggiose di Marina Romea e dintorni ci sono i pescatori della diga foranea sud di Porto Corsini.
Parliamo di appassionati di pesca che, in ogni stagione, si danno appuntamento lungo una delle due sponde della palizzata (lunga complessivamente quasi tre chilometri).
In certe giornate, specie quelle di bel tempo primaverile, arrivano in diga in centinaia, ma qualcuno sceglie la notte per dedicarsi a questa passione.
La maggior parte di loro pesca utilizzando la bolognese con galleggiante scorrevole. Qualcuno opta per robuste canne con cui fare surf casting, lanciando cioè esca e piombo in mezzo al mare, a lunghissime distanze.
C’è chi raggiunge la propria postazione in sella a una bici tradizionale, chi su una elettrica e chi porta con sé un carrettino con tutto il necessario per sbaragliare la concorrenza.
Fondamentale è posizionarsi bene! Di solito, i punti in cui cambia la marea (verso il mare aperto, per capirci) sono quelli più ambiti perché più pescosi.
Cosa si pesca alla diga di Porto Corsini?
La risposta è: dipende dal momento della giornata, dalla tecnica adottata e dal periodo dell’anno.
Con un po’ di fortuna (e una buona dose di pazienza), c’è caso di portare a casa una bella spigola. Fattibile è anche la pesca di ombrine, mormore e orate.
Non è difficile vedere i cefali, nei secchi dei pescatori e nelle reti dei padelloni distribuiti lungo la palizzata (bottino senza dubbio meno prelibato).
Il fatto che si peschi un pesce anziché un altro, a giudicare dalle espressioni dei pescatori, conta relativamente…
Ciò che importa davvero è vivere il mare, ritagliarsi un lungo momento di pace, conoscere altri appassionati con cui scambiare idee e consigli. Quello che conta, insomma, è vivere appieno la propria passione.
E se si dovesse portare a casa una buona cenetta, beh, ancora meglio!